Origami Giapponesi: l’arte di piegare la carta

Gli origami giapponesi sono una forma d’arte, diffusa non solo in Giappone ma ormai in tutto il mondo, che consiste nel realizzare figure anche complesse partendo da un semplice foglio di carta.

Origami Giapponesi Storia

La parola giapponese origami (折り紙) è infatti composta da due parti che significano letteralmente “piegare” e “carta”. La maggior parte dei modelli ha come base un foglio quadrato e non richiede che la carta venga tagliata o alterata, ma ne esistono innumerevoli varietà.

L’arte dell’origami è radicata nella cultura e nella storia del Giappone, dove è sempre stata sia un passatempo per grandi e piccini che un gesto legato ad alcune festività Shinto, la religione animista autoctona giapponese.

La carta infatti, e il suo utilizzo per dare vita a figure tridimensionali spesso dal significato simbolico, rappresenta la natura effimera del materiale e come, nonostante ciò, la forma di quello che viene creato rimanga e ritorni sempre uguale nel tempo.

In Giappone gli origami vengono utilizzati come esercizio per sviluppare la manualità nei bambini anche molto piccoli, incoraggiando alla precisione attraverso un mezzo divertente e interattivo. Questo è possibile perché all’interno di questa disciplina si possono trovare innumerevoli schemi adatti a qualsiasi livello di abilità ed esperienza, che la rende accessibile a chiunque voglia cimentarsi in questa arte.

Si tratta infatti di un’arte vera e propria. Ci sono in tutto il mondo artisti dell’origami che creano modelli sempre più complessi e su larghissima scala, dando vita così ad opere d’arte che vengono esposte in musei e mostre.

Forse il modello di origami più noto al mondo è quello della gru in volo, che in Giappone è diventato simbolo di speranza e pace dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

Questo simbolo è nato dalla triste storia della piccola Sadako Sasaki, una bambina malata di leucemia per colpa delle radiazioni causate dalla bomba su Hiroshima. Questa iniziò a piegare centinaia di gru dopo aver letto che, secondo la tradizione, se ne avesse realizzate mille avrebbe visto realizzati i suoi desideri. Purtroppo la bambina morì prima di raggiungere il suo obiettivo, ma da allora la sua immagine, immortalata per sempre al centro del Parco della Pace di Hiroshima, è legata alla speranza di tutti i giapponesi che un orrore simile a quello della bomba atomica non si ripeta più e ogni anno scolaresche e turisti da tutto il mondo portano grappoli di gru colorate per adornare la statua di Sadako.

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